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Via di Coiano 19 - Prato
MAR 16:00 – 19:00 // MER & VEN 16:00 – 19:30 // SAB 9:30 – 12:30
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A Prato si torna a parlare di rugby internazionale con il match U17 tra Italia e Francia e nell’occasione doverose sono da fare due chiacchiere con Franco Cenobi, presidente del CIAR (Club Italia Amatori Rugby) e memoria storica del rugby pratese, nonché uno tra i fondatori del Rugby Prato.

Franco, cos’è per te il rugby?

Oggi vivo il rugby come una filosofia sportiva e di vita, non più come una vittoria da ottenere a tutti i cenobicosti. Cerco di attribuire più importanza a quei valori che il rugby mi ha trasmesso: il dilettantismo, l’amicizia, la correttezza, l’impegno agonistico e sportivo senza il miraggio di una ricompensa, l’entusiasmo di far parte di un gruppo a cui credi perché ne sei parte viva, tutte queste cose le considero fondamentali.

Questa partita internazionale è un passo importante per la Prato ovale, tua città adottiva rugbisticamente parlando, cosa ne pensi del rugby pratese?

Ho sempre amato il grande movimento del rugby pratese, lo vorrei sempre ai vertici, in espansione e sopratutto vorrei che ci fosse fra le varie società una vera collaborazione, senza campanilismi e inimicizie che permetterebbe di fare grandi cose avvicinando al nostro sport meraviglioso tanti ragazzi. Si sta andando in questa direzione e la designazione di questa partita è un segnale di un buon lavoro svolto sul territorio.

rugbypratoRicordare il passato è sempre importante, ricordi quali sono state nella storia ovale di questa città le grandi partite internazionali disputate proprio a Prato?

Il primo match internazionale in assoluto giocato a Prato è stato negli anni ’60, non ricordo precisamente l’anno, ma il Rugby Prato invitò per un’amichevole una squadra rumena, la squadra dell’Università di Iasi. Fu una bella partita, combattuta, non ricordo nemmeno come andò a finire esattamente, ma c’è un aneddoto di quella giornata che ricordo sempre con un sorriso. Andammo per il terzo tempo alla Villa del Palco e i ragazzi rumeni, che frequentavano la facoltà di agraria, ci regalarono delle mele coltivate da loro e per questo molto brutte rispetto a quelle a cui eravamo abituati noi, ma ce le donarono come una delle cose più preziose che ci avessero potuto portare che fummo ben contenti di accettare il loro regalo.

Dopo di quella, con il Rugby Prato ce ne sono state altre partite internazionali, in particolare abbiamo avuto per qualche anno, si parla di fine anni ’80-inizio ’90, un buon rapporto con Tolone: ogni anno, grazie all’amicizia con il presidente di allora dei francesi Loris Pedri, facevamo un viaggio a Tolone, a fine stagione, per prendere un po’ di botte dai francesi. Era un punto di riferimento per tutti noi, a fine campionato trasferta a Tolone!

E invece per quanto riguarda la nazionale azzurra a Prato, quali sono stati i match più importanti?

Il primo match internazionale giocato a Prato dalla nazionale fu quello del 1966: Italia-Polonia. Un match amichevole voluto e organizzato da Carlo Montano, allora presidente FIR, grazie alla sua amicizia con Giorgio “Gino” Ravasio, il vero fondatore del Rugby Prato. L’Italia vinse contro i polacchi e la partita fu disputata al Lungobisenzio. Un’altra tappa internazionale indimenticabile per Prato fu il test match australianipratoItalia-Australia del 1988. Il Rugby Prato riuscì a farsi nominare organizzatore del match e predispose un grande terzo tempo al Hotel Palace con i fenomeni australiani. Ovviamente in campo non ci fu partita, ma grande è stato l’onore nel vedere quei campioni calcare i nostri campi da rugby. Più di recente, nel 2005, un altro importante test match è stato organizzato a Prato questa volta dai Cavalieri (il Rugby Prato già non esisteva più), sempre al Lungobisenzio: Italia-Tonga, con una grande vittoria degli azzurri per 48-0 e una grande affluenza di pubblico. Oltre 9mila persone affollarono le tribune dello stadio di Prato per un pomeriggio indimenticabile.

(a questo link il commento di Repubblica del match http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/sport/rugbyitatonga/rugbyitatonga/rugbyitatonga.html)

Parlando di nazionali, chi sono stati i pratesi che hanno indossato la maglia azzurra?

Ce ne sono stati diversi negli anni, sicuramente il più famoso di sempre è Edoardo Gori, ma non vorrei fare un torto a nessuno se il mio ricordo va a Renato Puggelli, che è stato un grande amico oltre che un ottimo giocatore. Anche su di lui c’è un aneddoto che mi piace ricordare. Renato era stato convocato con la nazionale U18 per un match contro la Francia, ad Agen. L’Italia perse, ma i francesi furono talmente renatoentusiasti della prestazione di Renato che vollero assolutamente premiarlo e, visto che era una domenica e tutti i negozi erano chiusi, fecero aprire appositamente un’argenteria per fargli il regalo che si meritava. Purtroppo non giocò molte altre partite con la maglia azzurra, aveva dei problemi alle ginocchia e, sopratutto, il Rugby Prato non era una società abbastanza “potente” nel panorama ovale italiano da potergli garantire un posto tra i grandi.

Ora, grazie a questa partita e grazie al Gispi, un altro tassello si va a posizionare nel grande puzzle ovale della città di Prato.

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