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Via di Coiano 19 - Prato
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Che orgoglio! Matteo Morelli, classe 2002, ex gispolotto e ora diventato pilastro dei Cavalieri Union,
qualche settimana fa ha ricevuto la convocazione in nazionale di rugby seven allenata da Andrew Vilk e ha partecipato ad un raduno in vista dei prossimi impegni internazionali.
Forse meno conosciuto ma allo stesso tempo affascinante, il rugby a 7 rappresenta una disciplina di rilievo della grande famiglia del rugby, che dal 2016 fa parte del programma olimpico per volontà del Comitato Olimpico Nazionale.
Non occorre andare lontani nel tempo per vedere dei risultati interessanti ottenuti dalla nazionale seven in campo internazionale, nel Seven Grand Prix Series, competizione annuale destinata alle nazionali europee, gli azzurri hanno ottenuto un secondo posto (2004), tre terzi posti (2005,2006,2009) e un quinto posto nel 2019.
Tutt’ora molto legato alla nostra famiglia del Gispi, Matteo ha percorso con noi le emozioni provate durante il raduno di Parma, le caratteristiche per essere un buon giocatore in questa disciplina e inoltre ha voluto dare un suo personale consiglio a tutti i gispolotti che sognano di giocare a rugby ad alto livello!

Ciao Matteo, sei reduce dal recente raduno con la nazionale italiana di rugby seven, che tipo di esperienza hai vissuto e cosa ti ha lasciato?

Ho vissuto una bellissima esperienza dalla quale ho trattenuto molte cose, non solo a livello tecnico e fisico, ma anche a livello sociale, ho conosciuto un bellissimo gruppo composto da ragazzi proveniente da luoghi diversi e con età differenti, grazie al loro aiuto mi sono inserito fin da subito nel gruppo.

Quali caratteristiche deve avere un giocatore in questa disciplina?

Un giocatore di rugby sevens deve sicuramente essere molto veloce e rapido, avere un buon passaggio lungo dato che si gioca in 7 in un campo dove solitamente si gioca in 15. È molto importante essere cinici; infatti una partita di rugby seven è composta da due tempi di soli 7 minuti ed una occasione sbagliata potrebbe costare la sconfitta.

Una stagione interessante, tra nazionale seven e protagonista con i Cavalieri Union, come stai vivendo questo anno sportivo e quali sono i tuoi obiettivi per la seconda parte?

Sicuramente sono felice di questa prima parte di stagione dove mi sono tolto diverse soddisfazioni, ma insieme ai miei compagni abbiamo ancora molto lavoro da fare e daremo il massimo anche in questa seconda parte per raggiungere gli obiettivi che noi Cavalieri ci siamo prefissati all’inizio, vincere il campionato!

Cosa ha significato il Gispi Rugby Prato per la tua crescita formativa e sportiva?

Se penso al rugby penso al Gispi, dove tutto è iniziato: i lunghi fine settimana di tornei in giro per l’Italia, i compagni di squadra che tutt’ora frequento sia nel campo che fuori. Il Gispi per me è come una seconda famiglia.

Qual è il più bel ricordo che hai con i colori del Gispi?

Nei tanti anni vissuti con il Gispi ho raccolto moltissimi bei ricordi, ma sicuramente un momento indimenticabile è la vittoria del torneo a Parma in Under 10, dove erano presenti numerose squadre anche provenienti dall’estero (tra cui i francesi del rugby Toulouse) e vinsi il premio come miglior giocatore.

C’è un giocatore o una figura a cui ti ispiri?

Al momento non c’è un giocatore a cui mi ispiro; però fin da piccolo quando giocavo centro mi piaceva molto il pari ruolo della nazionale neozelandese Sonny Bill Williams.


Un consiglio di Matteo Morelli ai tanti gispolotti che sognano di vivere il rugby ad alto livello?

Un consiglio che darei ai gispolotti che sognano di arrivare a giocare ad alto livello è quello di impegnarsi al massimo in ogni allenamento, ascoltare e mettere in pratica con la massima dedizione i consigli dei propri allenatori e pensare sempre a divertirsi; queste sono secondo me le uniche cose che possono fare la differenza.

Matteo Morelli in maglia Cavalieri Union.

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